Psicosomatica e approccio corporeo

Problemi quali l’obesità, le sofferenze psicosomatiche, l’insensibilità emozionale, la tensione cronica, i mal di testa, i disturbi sessuali, comportano tutti un fatto fondamentale: che la nostra esistenza “è incarnata”. Il mio approccio integrato alla terapia dà rilievo al processo corporeo del cliente, dagli aspetti non verbali del linguaggio fino alla decifrazione dei sintomi in un “linguaggio del corpo”.

Tutto quello che accade a livello emotivo e psicologico si riflette in qualche misura nel corpo.
Quando un bambino nasce, per la sua sopravvivenza, ha bisogno di cure fisiche ma anche, soprattutto, dell’amore dei genitori che lo facciano sentire visto e al sicuro, permettendogli di imparare ad avere fiducia in sè e nell’altro, a regolare i propri stati interni e le proprie emozioni.

Può accadere che il bambino non riceva le giuste cure e che non sviluppi un attaccamento sicuro oppure che si senta rifiutato, in toto o in alcune sue parti. Alcuni genitori, ad esempio, non tollerano il pianto del loro figlio o non riconoscono alcune sue esigenze.
Facciamo un esempio: il bambino che si sente sgridato, rifiutato o non accettato per alcune parti di sé, per mantenere l’amore di mamma e papà impara, con il tempo, a rinunciare a queste parti rimuovendo i sentimenti e le emozioni legate ad esse. Ad esempio, per non piangere, impara a non sentire le emozioni che causano il piangere come la paura, il senso di abbandono, la voglia di coccole. Facendo così, però, deve inevitabilmente bloccare l’emozione, creando una tensione muscolare per impedirle di manifestarsi.
Perciò ad ogni tendenza a reprimere l’ emozione corrisponde un blocco corporeo e psicologico.
Quando il bambino sente arrivare il pianto e sa che verrĂ  visto in modo negativo dai genitori, deve creare una tensione nella gola e lungo il canale respiratorio per non piangere; contemporaneamente a livello mentale si convince che non deve far vedere le lacrime, altrimenti mamma e papĂ  non lo vorranno piĂą.

Quando tali comportamenti si ripetono molte volte nel tempo, i conflitti emotivi e il malessere psicologico si cronicizzano in atteggiamenti e tensioni fisiche.

Il corpo tiene traccia dei ricordi impliciti legati a situazioni traumatiche e di relazioni di attaccamento vissute con ansia, senso di insicurezza e trascuratezza emotiva. E’ solo tornando al linguaggio del corpo che si può intervenire con profonditĂ , laddove la parola e la riflessione non bastano, per apprendere nuovi modi di regolare le proprie emozioni, portare il sistema nervoso a stati di sicurezza e connessione con gli altri e comunicare in maniera piĂą autentica col mondo esterno.

Accanto alla terapia verbale, il mio approccio si avvale di tecniche orientate all’intelligenza e alle risorse del corpo. Impiego tecniche centrate sulla Mindfulness, tratte dalla Gestalt, dalla Bioenergetica e dalla Psicoterapia Sensomotoria e Teoria Polivagale, con l’obiettivo di lavorare sugli schemi affettivo-motori e utilizzare anche le risorse somatiche per ristabilire uno stato di equilibrio e regolazione psico-fisica.

In conclusione, il mio approccio terapeutico si muove in due dierzioni in maniera integrata: da sopra-a-sotto (top-down), cioè dal pensiero all’emozione e al corpo e da sotto-a-sopra (bottom-up), dal corpo agli schemi cognitivi ed emotivi.