Stile di attaccamento e amore

Stile di attaccamento e amore

Nel precedente articolo abbiamo visto come si instauri lo stile di attaccamento nei primissimi anni di vita attraverso il rapporto affettivo con i propri genitori e in particolare con la mamma. Abbiamo visto inoltre che si possono distinguere quattro modelli di attaccamento che danno un’impronta al modo di vivere le relazioni intime anche nella futura età adulta. 

Gli studi longitudinali hanno confermato che coloro che hanno un attaccamento sicuro da piccoli, probabilmente saranno sicuri anche da grandi nelle relazioni di coppia. Lo stesso vale per le persone evitanti, per quelle ansiose-ambivalenti e per quelle disorganizzate. In ciascun caso le relazioni instaurate nella prima infanzia tenderanno a riproporsi nelle relazioni di amore adulte, nel tipo di persone da cui saremo attratti, nel modo di sentirci o meno al sicuro e amati, nella capacità di chiedere e dare appoggio e affetto, nella capacità di instaurare e mantenere  un legame intimo, sia affettivamente che sessualmente.

In che modo avviene questo perpetuarsi di modelli interni di attaccamento? Come determinano il fatto che tendiamo a legarci in relazioni sicure, calorose e soddisfacenti o, al contrario, “incappiamo” in rapporti che ci fanno soffrire, o in cui facciamo soffrire i partners, in cui non ci si sente amati e al sicuro e da cui si fa oltretutto fatica ad uscire?

Stile di attaccamento, percezione memoria e attenzione

Ciò che abbiamo imparato nella primissima infanzia riguardo al sentirci amabili e degni di rispetto, le aspettative che ci siamo formati riguardo a come gli altri si comporteranno con noi, costituiscono una specie di filtro, come un paio di lenti attraverso cui guardiamo il mondo delle relazioni e che influenzano le nostre percezioni e reazioni. Ognuno tenderà a notare di più e ad essere più sensibile ed attento a quegli atteggiamenti degli altri che confermano la propria immagine di se stesso (amabile/non amabile) e le aspettative di essere trattati e considerati in un certo modo, mentre i segnali che indicano il contrario vengono più spesso bypassati o ignorati.

La nostra memoria si costruisce sulla base di ricordi pregiudiziali che andranno a confermare quindi i nostri modelli interni di attaccamento. Probabilmente è con le persone che rispondono in qualche modo a questi copioni interni che tenderemo a sentirci più coinvolti e per cui proveremo attrazione. 

Facciamo degli esempi concreti.  

L’amore sicuro e l’attaccamento sicuro

Romeo è un bambino con attaccamento sicuro, ha imparato dalla relazione con i genitori, di essere un bambino amabile,di potersi aspettare conforto, sostegno, accettazione e un senso di valore personale.  nelle amicizie e poi, da grande, nelle relazioni con le donne, tenderà a notare gli stessi atteggiamenti di accettazione ed amore nei suoi confronti da parte degli altri, si comporterà anche in modo di suscitare questi sentimenti. Di fronte a delusioni, cercherà di capire le reali intenzioni dell’altro senza saltare a conclusioni che gli confermino aspettative negative.

Da grande Romeo non sarà attratto da ragazze che siano troppo fredde e distanzianti, né da ragazze troppo insicure e gelose, ma si innamorerà preferenzialmente di ragazze come Giulietta, che ricambia il suo amore con impegno, passione e intimità. Entrambi hanno un attaccamento sicuro e vivono con calore e senso di fiducia il loro amore.

L’amore non-amore e l’attaccamento evitante/distanziante

Giovanni è un bambino con attaccamento evitante, i suoi modelli interni di attaccamento sono caratterizzati dalla profonda aspettativa che dipendere affettivamente da altri sia un male, un rischio per il proprio senso di sé. Mostrare il bisogno di vicinanza e amore probabilmente susciterebbe il rifiuto o l’irritazione e fastidio negli altri, oppure un senso di costrizione e di soffocamento. Per questo ha imparato a tenersi sempre a una certa distanza emotiva, desidera essere indipendente e autosufficiente, cercando di risolvere tutto da solo anche nei momenti di difficoltà. 

Cercare conforto e vicinanza è un rischio troppo grande che lo esporrebbe alla ferita del rifiuto, che lo ha già reso vulnerabile da bambino, ma che egli ha quasi dimenticato corazzandosi emotivamente.

Da grande, Don Giovanni, preferirà relazioni distanzianti, in cui mantenere un certo distacco. Non si troverà a proprio agio a passare dal primo corteggiamento ad una vera e profonda intimità, e sarà infastidito dall’attaccamento delle compagne che vorrebbero sentirlo più vicino  e affettuoso. Probabilmente sarà più attratto da donne sfuggenti e distanzianti, come lui, che gli confermino la sua idea di non essere amabile e proprio di quelle vorrà conquistare l’amore, ignorando e svalutando invece le attenzioni di chi lo desidera e apprezza veramente. 

L’amore ossessivo e l’attaccamento ansioso-ambivalente

Otello è un bambino con stile di attaccamento ansioso-ambivalente, dalle primissime relazioni con i genitori ha imparato che la persona amata da cui vorrebbe sentirsi capito e protetto non sempre è disponibile, a volte sarà accogliente ed affettuosa, altre volte lo rifiuterà e non sarà attenta ai suoi bisogni. Per questo Otello non sa mai bene cosa aspettarsi e si costruisce un’immagine interna, di se stesso e dell’altro, incoerente e imprevedibile. Si convincerà inconsapevolmente che per attirare le attenzioni dell’altro sia necessario mettere in atto comportamenti molto intensi e vistosi dal punto di vista emotivo e che l’attaccamento e l’amore significhino provare emozioni altrettanto intense ed adrenaliniche , come essere sulle montagne russe. 

Da grande Otello proietterà la sua profonda insicurezza sull’amata, tenderà ad interpretare ogni piccola dissintonia, come un ritardo o il non rispondere al telefono, come una mancanza di affidabilità. Aspettandosi di essere abbandonato o tradito, sarà ipervigile e controllante con la sua fidanzata, Desdemona. A volte farà scenate di gelosia e vivrà sempre con in corpo l’adrenalina di una passione struggente e a volte distruttiva, senza riuscire ad apprezzare il calore e la tranquillità di una relazione serena, che probabilmente troverebbe anche noiosa e troppo prevedibile!

Le descrizioni fatte sopra sono molto schematiche e semplificate, tuttavia ci rendono l’idea di come le persone differiscano per il loro stile relazionale e anche del fatto che partner insicuri tendano a confermare ciascuno i modelli mentali dell’altro, come in una specie di profezia che si autoadempie.

Può accadere peraltro che anche persone con attaccamento sicuro si innamorino di un partner insicuro e che quando l’anaffettività (evitante) o la gelosia ossessiva (ansioso-invischiato) di quest’ultimo si rivelano, dopo qualche tempo, egli non riesca a rompere quel rapporto.

Questo può essere spiegato con il fatto che il senso di disorientamento, insicurezza e pericolo che si prova in una relazione spesso conflittuale attivino proprio il nostro stesso sistema di attaccamento, come un allarme interno di minaccia e pericolo, ed è proprio in questa condizione che abbiamo maggior bisogno di conforto e vicinanza. Insomma si determina una specie di trappola senza apparente sbocco: abbiamo più bisogno della rassicurazione e della vicinanza proprio della persona che è al tempo stesso la causa della nostra insicurezza e frustrazione.